After Earth: nuovo film, nuovo tie-in videoludico [Recensione]
Giochi
Torniamo a parlare di tie-in videoludici e, dopo la recensione di Iron Man 3 diGameloft, ci spostiamo verso un genere un po’ diverso rispetto alle avventure di Tony Stark: stiamo parlando di After Earth, film diretto da M. Night Shyamalan(regista del capolavoro Il Sesto Senso e della delusione L’ultimo Dominatore dell’Aria) e con protagonista il mitico Will Smith e di suo figlio, Jaden Smith. Il film è ambientato mille anni dopo la devastazione della Terra a causa di catastrofi naturali e cataclismi. Questi hanno reso il pianeta inabitabile e, dunque, l’intero genere umano si è trasferito su Nova Prime, la nuova patria degli esseri umani. Di ritorno da una lunga missione, un astronave viene danneggiata da un asteroide che fa precipitare la suddetta sul pianeta Terra, uccidendo tutti i passeggeri tranne (guarda caso) Cypher e Kitai, rispettivamente Will Smith e Jaden Smith, padre e figlio sia nel film che nella vita reale. Purtroppo Cypher sta per morire e sarà compito di Kitai risolvere la situazione, ossia recuperare il dispositivo di segnalazione d’emergenza e chiamare i rinforzi.
A quanto pare, la critica internazionale non è molto entusiasta di questa nuova fatica di M. Night Shyamalan, anzi, non lo è affatto, ma noi non siamo qui per discutere di questo bensì del suo tie-in su Android, un (udite, udite) endless running a pagamento con acquisti in-app pressoché identico alla massa dei titoli presenti sul Play Store. Potremo finire qui la nostra recensione, ma procediamo con ordine e vediamo cosa si sono inventati i ragazzi di Reliance Games.
Io sono tuo padre
Cerchiamo di mettere a confronto gli elementi che vengono pubblicizzati dal gioco e la loro effettiva qualità per chiarirvi al meglio le idee. A differenza dei giochi dello stesso genere, potremo selezionare sia un agente maschio che femmina e, inoltre, After Earth propone una campagna caratterizzata da 5 capitoli con 3 livelli ognuno (in verità ce n’è un altro, ma ne parleremo più tardi). Le sezioni di gioco sono essenzialmente tre: la fase running, la sezione falling e quella dei combattimenti contro i boss. Ogni livello è caratterizzato da una o più di queste sezioni, anche se la struttura rimarrà invariata dall’inizio alla fine senza mai stupire il giocatore durante il corso dell’avventura. La fase running è la classica corsa caratterizzata da trappole e burroni da schivare e nemici da sconfiggere in uno stile di gameplay praticamente identico (anzi, peggiorato) a Pitfall! di Activision su Android.
Il sistema di controllo di questa sezione è affidato ai canonici swipe sutouchscreen: swipe verso il basso per una scivolata, verso l’alto per saltare e a sinistra e a destra per cambiare corsia, unito al tocco sullo schermo per eseguire un fendente, utile a sconfiggere i nemici. Sebbene il sistema sia molto classico ci è sembrato che l’input del tocco non sempre reagiva come avrebbe dovuto, presentando dei ritardi o delle azioni totalmente opposte allo swipe da noi effettuato. Durante la corsa la visuale è dietro alle spalle del protagonista, ma in alcune fasi la telecamera si sposterà permettendoci di giocare delle fasi in due dimensioni. Non gridate alla novità, Pitfall! ha lo stesso identico concept, ma lo fa meglio. Non mancano alcuni espedienti che cercano di rendere più vario il gameplay, come una sezione a bordo dello Skipjack che non è altro che la consueta corsa ma con la possibilità di sparare ai nemici e una piccola fase nella giungla sulle funi, ma la velocità dell’azione di questa parte del gioco ci portava verso le braccia di Morfeo.
Nella fase falling i comandi saranno affidati all’accelerometro, e qui iniziano i veri problemi: la sezione è piuttosto noiosa e frustrante poiché non solo i controlli sono palesemente mal calcolati, ma ci si mette pure la visuale e le varie compenetrazioni poligonali a rendere difficoltosa la sezione e la gestione delle collisioni. Ultima ma non meno importante, la sezione delle boss fight. Queste saranno disponibile nella terza missione di ogni capitolo e il gioco le pubblicizza come delle epiche battaglie ma in verità queste si riducono alla pressione di qualche tasto virtuale su touchscreen come in un rythm game e, inoltre, i combattimenti sono caratterizzati da legnose animazioni che difficilmente vi intratterranno. Prima di morire potremo subire circa tre colpi, mentre cadere in una buca vi spingerà al riavvio del livello o all’uso di una gemma per resuscitare. Nei livelli di gioco avanzati le trappole disseminate saranno davvero tante e poste in maniera tale da rivelare i difetti nella gestione dei controlli, quindi preparatevi a tirare i migliori insulti del vostro repertorio di volgarità.
Dimmi la verità
Entrambe le sezioni running e falling sono caratterizzate da monete da raccogliere per “potenziare” il nostro personaggio, anche se in verità la personalizzazione è ridotta all’osso. Il sistema di upgrade è piuttosto limitato e il boost più interessante (e utile), ossia l’aumento della salute del nostro eroe, è disponibile solo ed esclusivamente con le gemme, valuta premium che è praticamente impossibile da accumulare in-game (a parte una piccola manciata offerta dal gioco che ci sembra quasi elemosina). Con le monete potremo perlopiù acquistare consumabili e lievi potenziamenti come l’aumento del tempo di salto e di scivolata. Inoltre, non sono presenti power up da raccogliere durante la corsa, elemento che ci ha fatto storcere parecchio il naso (quasi a farcelo cadere). Ad aggiungersi all’opinionabile sistema di progressione è la possibilità di acquistare l’ultima missione di ogni capitolo (quella bonus) solo con le gemme, missione che ci permetterà di guadagnare una (ripetiamo, una) gemma al giorno. È secondaria, è opzionale, certo, ma c’era davvero il bisogno di inserirle? After Earth, tra l’altro, offre anche una modalità maratona oltre alla campagna, ossia la tipica modalità endless ma dobbiamo ammettere che il ritmo è ancor più blando dei livelli della modalità principale, di sicuro la abbandonerete presto.
Il comparto tecnico non sorprende ma si attesta su livelli discreti, complice soprattutto una buona modellazione poligonale anche se abbiamo notato alcuni swap e lievi cali di frame rate durante i nostri test su Nexus 7. Legnose le animazioni durante le boss fight, nella media durante le altre sezioni di gioco. Per quanto riguarda il comparto audio siamo nella media dei giochi mobile, con una musica di sottofondo orecchiabile ma un po’ anonima e degli effetti sonori abbastanza curati e che si amalgamano con l’azione di gioco.
Nessun commento:
Posta un commento